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LUCA PETILLO TORNA IN ITALIA. AI LYONS CON CEMICETTI

Sitav Rugby Lyons aggiorna la lista dei nuovi arrivati con un doppio innesto in mischia di grande consistenza e workrate sul campo da gioco: in arrivo a Piacenza la seconda linea Lorenzo Cemicetti e il terza linea Luca Petillo che vanno a rinforzare il pack bianconera in termini di qualità ed esperienza.

Altro colpo importante è quello di Luca Petillo, 30enne terza linea nell’ultima stagione in forza al Floirac Rugby, nel campionato Fédérale 2 francese. Luca è un giramondo, avendo giocato anche in Inghilterra e Olanda per diverse stagioni, dopo aver lasciato l’Italia nel 2015. Terza linea dotata di ottime doti fisiche (188 cm per 100 kg), nel massimo campionato italiano ha vestito le maglie di Lazio, Cavalieri Prato e Mogliano. Era salito alla ribalta nazionale nel suo primo anno in Inghilterra per aver completato l’immensa quantità di 38 placcaggi in una singola partita, ma la grande chance di confrontarsi con il massimo livello del rugby, in Italia o all’estero è sempre sfuggita: «A 30 anni non potevo perdere l’opportunità di tornare in Italia e nel massimo campionato italiano. Il fatto di essere vicino geograficamente alle Zebre è uno stimolo in più a fare bene, per dimostrare come molti si siano sbagliati a non concedermi una chance in Celtic League. Il mio obiettivo è quello da anni, e con questa esperienza ai Lyons spero di rilanciarmi anche in Italia: finchè avrò anche solo un battito di cuore da dare ai miei sogni io devo provarci. Avevo offerte dall’estero, in Francia e Inghilterra, anche più remunerative magari, ma non ho mai giocato a rugby per soldi, ma perché sono malato di questo sport e non posso farne a meno». E riguardo le sue aspettative per la stagione ha detto: «Ho sempre sentito parlare molto bene dei Lyons, sia come gruppo di giocatori che come società, e inoltre conosco personalmente Gonzalo Garcia avendo giocato insieme in Nazionale A qualche anno fa: una persona come lui potrà dare tanto a tutti noi giocatori, sia come esperienza che come conoscenza del gioco». E poi ancora: «Chi mi conosce sa che sono un fanatico del duro lavoro e della difesa, ragion per cui credo che il focus più importante dovrà essere proprio su questi due aspetti: fitness, con una grande preparazione, e difesa, con noi giocatori che dovremo difendere come un solo uomo e sempre pronti a sacrificarci gli uni per gli altri».

Lorenzo Cemicetti è reduce da due stagioni e mezzo con la maglia dei Medicei, e nonostante la giovane età (Classe 1994) ha già una buona esperienza del campionato Top12, avendo anche vestito la maglia dei Cavalieri Prato, e vanta anche un esperienza all’estero, in National League 1 inglese, anche lui con il Darlington Mowden Park RFC. Seconda linea dotata di gran fisico (192 cm e 112 kg), può adattarsi anche a giocare terza linea: «La parte migliore del mio gioco penso sia la difesa – ci ha raccontato – amo il gioco duro e mi esalto nei placcaggi. Dove devo lavorare ancora un po’ è il gioco aereo e la touche, spero di poter dare un bel contributo ai Lyons». Lorenzo è un grande amico di un altro Lorenzo, ovvero Capitan Bruno, che proprio noi portammo a Piacenza in occasione della promozione del 2015: «Siamo cresciuti insieme nelle giovanili della Lazio e siamo grandi amici. In questi anni siamo rimasti in contatto e mi ha parlato tanto della società Lyons e del bell’ambiente che si respira, e alla fine mi ha convinto ad unirmi alla squadra (ride ndc). Quest’anno c’è stata l’opportunità perché nell’ultima stagione non sono riuscito ad esprimermi al meglio, complice anche un infortunio alla spalla: la mia voglia di rimettermi in gioco e la necessità di Rugby Lyons di una nuova seconda linea si sono trovate naturalmente. Ho qualche sassolino da togliermi dalle scarpe e qualche rivincita da prendermi, non vedo l’ora di iniziare a lavorare col nuovo staff».  E a proposito della prossima stagione e le ambizioni della squadra: «Non so ancora che tipo di gioco vuole impostare il nuovo Coach Gonzalo Garcia, ma so che sarà fondamentale avere una grande organizzazione e concentrazione di squadra: un gruppo unito fa la differenza. Inoltre nel campionato di Top12 è fondamentale avere una mischia forte e organizzata: è una cosa che ho notato nella mia esperienza all’estero, dove invece si punta ad avere un gioco aperto e magari più rischioso, mentre in Italia ogni squadra si concentra sulla mischia e su un gioco attento e prudente».

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